CHE SAREBBE STATO UNO DEI SORVEGLIATI SPECIALI ERA FUORI DUBBIO, CHE METTESSE IN DIFFICOLTA’ I BIG DELLA MOTOGP SE LO ASPETTAVANO IN POCHI
È la fine del 2012 il Mondiale Moto2 è ormai agli sgoccioli, il titolo per Marquez è ormai una certezza, come le grandi doti di chi, sin da inizio stagione era predestinato a conquistarlo. Mentre in Moto2 Marc dominava gara dopo gara, alternando fughe in solitaria a rimonte furibonde, intanto in classe MotoGP si prendevano le conseguenti decisioni, la Repsol, munifico sponsor della Honda vuole assolutamente il campioncino nel team ufficiale. L’ostacolo principale era la regola imposta da DORNA (Società organizzatrice del Mondiale), i Rookie non potevano transitare direttamente in squadre ufficiali nell’anno di debutto. Chissà come, chissà perche la regola alla fine fu abolita, con grande indignazione di coloro che l’avevano subita (vedi Crutchlow, Spies e il grande e compianto Simoncelli). La strada verso la RCV213V ufficiale per Marc era spianata e benché vi fossero grandi speranze per il catalano, nessuno si attendeva quello che poi è accaduto nelle successive gare MotoGP del 2013.
Il preambolo arriva il 7 Aprile, Qatar pista di Losail, nel suggestivo deserto sotto i riflettori che illuminano la pista, le prime libere si concludono sotto il segno Yamaha con Lorenzo e Rossi che si dimostrano da subito velocissimi, mentre il debuttante spagnolo alterna, ottime prestazioni ad altre più modeste. La Domenica del Gran Premio si preannuncia dominio delle M1 ma, come spesso accade, in gara tutto cambia e lo spagnolo partito dalla sesta posizione sorpassa agilmente gli avversari, Pedrosa “il fantino” incluso, e si mette a caccia di Lorenzo in prima posizione. Sulla pista di Losail scaturirà tutto il talento e la determinazione del catalano. Raggiunto da Rossi quel giorno in stato di grazia, per più curve si batterà con il Dottore, cedendo solo alla fine la posizione echiudendo terzo, relegando il compagno di squadra giù dal podio.
La definitiva affermazione è il 21 Aprile, ad Austin Texas, nei test lo spagnolo aveva già dominato la scena, e sia le libere che le qualifiche del GP delle Americhe ribadiscono questi fatti. Marc Marquez è irresistibile, chiude tutte le prove davanti ai Big di MotoGP, siglando la prima pole position di carriera. In gara prima segue e studia Dani Pedrosa, e alla fine lo sorpassa di prepotenza andando a vincere, e vergando il suo nome nella Hall of Fame come pilota più giovane a vincere un GP in classe regina, e decretando agli occhi di tutti la nascita di un campione, uno di quelli che si vedono una volta nella vita. Fine di un’era (quella di Rossi), ed inizio di una nuova (Marquez).
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