29 maggio 2013

MotoGP: L’armata Honda pronta a marciare sul Mugello

I grandi favoriti sono loro, i Piloti della Repsol Honda Team, con Pedrosa e Marquez pronti a spartirsi ancora il podio.


Mentre le squadre di Yamaha e Ducati si rimboccano le maniche, le Honda si presentano al Mugello con le moto, ormai universalmente riconosciute come le migliori del l’otto, e i piloti che occupano le prime due posizioni della classifica di campionato.  Dani Pedrosa e Marc Marquez vengono da un weekend di riposo e relax, certamente consapevoli di essere loro il punto di riferimento sul circuito toscano.


Dani è molto rilassato, come dichiarerà poi, e la grande tranquillità è ovviamente frutto di poter contare, oltre che sul proprio talento, anche su di una moto molto competitiva qual è adesso la RC213V. Lo spagnolo sa di dover comunque prodursi in una gran gara, perché anche se è il primo in classifica, ha un compagno di squadra che, anche se al debutto, si è dimostrato da subito il primo avversario in assoluto. Qui il “fantino” è sempre stato molto veloce, ben quattro podi di cui una vittoria, in MotoGP qui al Mugello.

Le parole di Dani: " Dopo la gara di Le Mans, sono riuscito a rilassarmi questa settimana e mi sento bene fisicamente. Il Mugello è una bella pista su cui mi piace molto guidare. Si tratta di una pista veloce con lunghi curvoni quindi è importante avere una buon feeling con la moto. Qui di solito il tempo è buono e c'è una grande atmosfera, con tanti tifosi. Essere in testa al campionato, è molto particolare, quindi spero di arrivare al Mugello e che la moto funzioni bene anche qui, possiamo fare una buona gara! "

Dall’altra parte del Box Marquez è l’avversario più ostico per Pedrosa, e anche più di quanto lo sia stato Casey Stoner (mio parere). Stoner era un fulmine sin da subito, e questo rendeva Dani già cosciente di quanto fosse necessario migliorarsi per vincere o comunque arrivare vicino al compagno. Con Marc è molto più difficile, il giovane debuttante non è mai subito veloce, Austin a parte, arriva sempre per gradi, ed è proprio in virtù di questo fatto, che non è facile capire quale prestazione sia in grado di fare poi in gara. Questo rende Marc il pilota più pericoloso per Dani, il piccolo diavolo ha la necessità di adattarsi ai tracciati, ma  poi in gara è puntualmente in lotta per il podio.


La Honda da parte sua ha dimostrato due cose, negli ultimi quattro GP, la prima è l’aver messo insieme una squadra di livello incredibile, con Dani il veterano il punto di riferimento della squadra e Marc il predestinato a grandi prestazioni; e in secondo luogo, forse caratteristica ancora più fondamentale, ha evoluto negli ultimi tre anni una moto, in grado di primeggiare in ogni condizione, sia essa di tracciato stop-and-go come lo è Jerez o un circuito come Losail molto veloce e Le Mans. Non è forse la moto perfetta in assoluto, ma sicuramente poco ci manca.

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