I grandi favoriti sono loro, i Piloti della Repsol Honda Team, con Pedrosa e Marquez pronti a spartirsi ancora il podio.
Mentre le squadre di Yamaha e Ducati si rimboccano le maniche, le Honda si presentano al Mugello con le
moto, ormai universalmente riconosciute come le migliori del l’otto, e i piloti che occupano le prime due
posizioni della classifica di campionato. Dani
Pedrosa e Marc Marquez vengono
da un weekend di riposo e relax, certamente consapevoli di essere loro il punto
di riferimento sul circuito toscano.
Dani è molto rilassato, come dichiarerà poi, e la grande
tranquillità è ovviamente frutto di poter contare, oltre che sul proprio talento, anche su di una moto molto
competitiva qual è adesso la RC213V.
Lo spagnolo sa di dover comunque prodursi in una gran gara, perché anche se è il primo in classifica, ha un compagno
di squadra che, anche se al debutto, si è dimostrato da subito il primo avversario in assoluto. Qui il
“fantino” è sempre stato molto veloce, ben
quattro podi di cui una vittoria, in MotoGP qui al Mugello.
Le parole di Dani: " Dopo
la gara di Le Mans, sono riuscito a rilassarmi questa settimana e mi sento bene
fisicamente. Il Mugello è una bella pista su cui mi piace molto guidare. Si
tratta di una pista veloce con lunghi curvoni quindi è importante avere una
buon feeling con la moto. Qui di solito il tempo è buono e c'è una grande
atmosfera, con tanti tifosi. Essere in testa al campionato, è molto
particolare, quindi spero di arrivare al Mugello e che la moto funzioni bene anche
qui, possiamo fare una buona gara! "
Dall’altra parte del Box Marquez è l’avversario più ostico per Pedrosa,
e anche più di quanto lo sia stato Casey
Stoner (mio parere). Stoner era
un fulmine sin da subito, e questo
rendeva Dani già cosciente di quanto fosse necessario migliorarsi per
vincere o comunque arrivare vicino al
compagno. Con Marc è molto più
difficile, il giovane debuttante non è mai subito veloce, Austin a parte, arriva sempre per gradi, ed è proprio
in virtù di questo fatto, che non è facile capire quale prestazione sia in
grado di fare poi in gara. Questo rende
Marc il pilota più pericoloso per Dani, il piccolo diavolo ha la necessità
di adattarsi ai tracciati, ma poi in
gara è puntualmente in lotta per il podio.
La Honda da parte sua ha dimostrato due cose, negli ultimi quattro GP, la prima è l’aver messo insieme una squadra di livello incredibile, con
Dani il veterano il punto di
riferimento della squadra e Marc il
predestinato a grandi prestazioni; e in secondo luogo, forse caratteristica
ancora più fondamentale, ha evoluto negli ultimi tre anni una moto, in grado di
primeggiare in ogni condizione, sia essa di tracciato stop-and-go come lo è
Jerez o un circuito come Losail molto veloce e Le Mans. Non è forse la moto perfetta in assoluto, ma sicuramente poco ci manca.
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