Quinto appuntamento per la Moto3 che nel Weekend toscano vede riaprirsi la lotta tra Honda e Ktm. Lotta dura quella per ridurre il gap tra le due marche.
Il 2013 per la classe Moto3 poteva essere decisamente
migliore, la KTM di fatto sta uccidendo la competizione. La casa Austriaca
oltre ad aver messo in pista una moto di grandi prestazioni, può contare anche
su i più forti piloti della classe cadetta. Maverick Vinales, Luis Salom e Alex
Rins sono i principali contendenti al titolo e tutti in sella alle KTM.
Non è un mistero la superiorità delle moto Austriache ma,
nei team clienti Honda, si fanno ricerca e sviluppo per cercare di chiudere il
divario. Ne è un esempio il Team Gresini Go&Fun, che già dal GP di Jerez
aveva portato un nuovo corpo farfallato
“sistema gestione
dei flussi d’aria alla camera di combustione”, purtroppo ancora una volta il
regolamento non aiuta. Queste regole sono fatte ad arte per “ridurre i costi”, limitando fortemente lo sviluppo, e ironicamente livellare i valori in campo. Questo significa che, ogni pezzo nuovo dovrà essere
fornito anche alle altre squadre, e cosa più importante, essere venduto alla
stessa cifra del pezzo standard, cosa che ovviamente oltre al danno aggiunge la
beffa.
In questo modo chi fa sviluppo, oltre a perdere un vantaggio
acquisito con dure ricerche e dispendio di denaro, vede vanificato ogni sforzo
e in più ci rimette anche il capitale investito. Insomma questa categoria così
com’è, lascia forti dubbi, perché se da un lato è giusto che una classe entry Level
come la Moto 3, debba essere accessibile a tutti con costi calmierati, rimane
comunque una categoria del Motomondiale,e il cauto sviluppo fatto da Honda non
dovrebbe essere la norma. Honda per il momento non ha portato nessun nuovo componente,
mentre in FTR qualche novità comincia ad esserci, anche
se si tratta di piccoli aggiornamenti alla ciclistica, e migliorare la
guidabilità non è una cosa facile, ne lo è farlo in poco tempo.
Purtroppo chi più di tutti paga questa situazione, sono
proprio gli Italiani, quest’anno doveva essere l’anno delle conferme per Fenati
e Antonelli, che invece di lottare per il podio e il titolo sono costretti a
concentrarsi sulla moto piuttosto che sugli avversari. Per il Mugello, tappa
Italiana per eccellenza, la situazione sembra essere dunque invariata. Il fattore
campo potrebbe essere d'aiuto per i nostri piloti, così come il layout del
circuito, con molti curvoni veloci potrebbe dare una mano. Come difatti è stato
anche il circuito di Le Mans, dove Fenati è riuscito a chiudere in settima posizione,
la migliore dell’anno per il momento, di certo non aiutato dalle condizioni climatiche
poco favorevoli.
Il campionato è ancora lungo e anche se, come ovvio il
titolo è ormai una sfida monomarca, le Honda e la Mahindra possono ancora
ravvivare la competizione. Romano Fenati insieme a Niccolò Antonelli, rimangono il punto di riferimento
del motociclismo italiano per l'immediato futuro, e c’è da giurarci (o da sperare
forse), che con o senza la Honda torneranno a lottare per il podio e il titolo.
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