Foto Suzuki-racing.com - Randy de Puniet -Sepang D2 |
I test di Sepang per Suzuki non sono stati all’altezza dell’esordio 2013, Randy de Puniet non va oltre il sedicesimo posto, non un passo indietro ma un test valido con centralina e software fornite da Dorna Sport.
Guardando ai primi test 2013 di Suzuki in MotoGP, quelli di Sepang 1 di questo 2014 hanno lasciato qualche perplessità iniziale, soprattutto
vedendo l’azzurra creatura di Suzuki
faticare penosamente nelle ultime posizioni, molto lontana dalle MotoGP di Yamaha e Honda. Poi il motivo
di tale consistente ritardo rispetto ai precedenti test diviene più chiaro, Suzuki sta infatti testando la sua
nuova creatura in configurazione Open,
ovvero con centralina e software forniti
da Dorna Sport.
Ha fare il punto della situazione
al termine della tre giorni Malese è Davide
Brivio team manager Suzuki MotoGP, dando spiegazione di questo risultato,
considerato solo come un primo approccio con questo nuovo software, che è un al primo
step e non del tutto completo. Il programma
di sviluppo Suzuki ha quindi preso una nuova
piega, dando uno sguardo al futuro quasi certo rappresentato dalla classe MotoGP
- Open, che ha detta di Carmelo Ezpeleta
CEO Dorna Sport sarà il futuro della
MotoGP già dal 2017 (Honda permettendo n.d.a.).
Il software fornito a Suzuki è solo una base, lasciando
quindi spazio ad ulteriori miglioramenti , il che lascia un margine di
valutazione più ampio sui risultati della MotoGP
made in Suzuki per questi test di Sepang 1. Secondo il Manager Italiano,
questo è il primo approccio al nuovo software, e i miglioramenti si potranno
apprezzare maggiormente durante Sepang 2
a fine febbraio.
L’elettronica Magneti Marelli rimane molto grezza se paragonata
all’elettronica MotoGP Factory, e di conseguenza è in continuo sviluppo,
con l’obbiettivo acclamato di essere poi equipaggiata su tutte le MotoGP a partire dal 2017. Le premesse al
momento non sono eclatanti, i tempi delle attuali Open sono di molto superiori
alle Factory, con ritardi compresi
tra i due e tre secondi sul giro. Che sia dunque una scelta oculata quella di Suzuki il cui rientro è previsto già dal
2015?
La risposta più probabile è che
sia un mero confronto per chiarire quale strada sia meglio prendere. La Open allo stato attuale non rappresenta,
almeno sulla carta, un’alternativa
valida alle più competitive Factory,
e soprattutto è scontato aspettarsi che Suzuki non voglia fare il proprio
ingresso in MotoGP, limitandosi a fare numero sulla griglia
di partenza.
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