8 febbraio 2014

MotoGP: Ducati perché Open ...perché adesso?

Gli ultimi test sono stati soddisfacenti per la GP14, ma il gap rimane ampio, e per ridurlo serve sviluppo. Che la risposta sia una Desmosedici Open?

I test di Sepang 1, hanno dato una Ducati GP14 in crescita, lo dimostrano i tempi e lo confermano i piloti Dovizioso, Crutchlow e Iannone. Le modifiche al telaio e il riposizionamento hardware dell’elettronica hanno consentito un miglior bilanciamento, una conseguente migliore entrata in curva, oltre ad una velocità di percorrenza superiore alla GP13.

Dilemma? Il distacco attuale vede Dovizioso a circa 1’3 secondi dalla vetta, in termini di passo gara e circa nove decimi sul giro veloce. Un miglioramento netto rispetto agli stessi test 2013, ma che lascia ben lontani dal traguardo finale, la lotta per il podio. E qui entra in causa la possibilità per Ducati di creare una MotoGP Open.


Il perché di questa possibilità è presto detto, è una questione regolamentare ovviamente, difatti le MotoGP Factory hanno per regolamento il congelamento dei motori. Niente stravolgimento del design o di altre parti meccaniche riguardanti il propulsore quindi, e questo per una costruttore come Ducati pone limiti importanti. Inoltre i motori a disposizione per la MotoGP “tradizionale” sono 5 a rotazione e che vengono omologati, risultato intoccabili dopo l’omologazione.

La classe Open come ovvio non ha tutte queste limitazioni, i motori sono 12 e non sono congelati, cosa che consente un ampio margine di sviluppo. E quindi veniamo alla domanda cardine, perché una Ducati classe Open?. L’idea che in molti hanno è che il problema di Ducati sia il telaio, ma questo è una mezza verità, perché come giustamente faceva notare l’ Ing. Dall’Igna il motore viene progettato in concomitanza con le esigenze del telaio della moto. Se quindi vuoi fare modifiche importanti al telaio, lunghezza, geometria e altro devi di conseguenza modificare il motore.

Ecco in parole semplici le motivazioni di una Ducati Open, resta da capire se il vantaggio esiste o meno, e perché. Intanto bisogna soffermarsi sulla Open ovvero le sue peculiarità, serbatoio da 24 litri di carburante, 9 motori ( non omologati n.d.a.), gomme dedicate oltre a centralina e software made in Magneti Marelli e standard per tutti i partecipanti. Le Open e le MotoGP Factory sono molto differenti quindi, e non è detto dunque che fare sviluppo su di una moto Open, poi consenta di trasferire i queste migliorie al 2015 su di una Factory. Pesi e misure potrebbero essere molti differenti, oltre ovviamente al fatto di avere gomme diverse.


In una recente intervista Dall’Inga pone un termine alla decisione, ovvero al termine di febbraio, quando si svolgeranno gli ultimi test pre-season. Potrebbe essere la risposta giusta o i benefici equivalgono gli svantaggi? Lo vedremo…

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