Gli ultimi test sono stati soddisfacenti
per la GP 14, ma il
gap rimane ampio, e per ridurlo serve sviluppo. Che la risposta sia una
Desmosedici Open?
I test di Sepang 1, hanno dato una Ducati GP14 in crescita, lo dimostrano i tempi e lo confermano i
piloti Dovizioso, Crutchlow e Iannone.
Le modifiche al telaio e il
riposizionamento hardware dell’elettronica hanno consentito un miglior bilanciamento, una conseguente
migliore entrata in curva, oltre ad una velocità di percorrenza superiore alla GP13.
Dilemma? Il distacco attuale vede
Dovizioso a circa 1’3 secondi dalla
vetta, in termini di passo gara e circa nove
decimi sul giro veloce. Un miglioramento netto rispetto agli stessi test 2013, ma che lascia ben
lontani dal traguardo finale, la lotta
per il podio. E qui entra in causa la possibilità per Ducati di creare una MotoGP
Open.
Il perché di questa possibilità è
presto detto, è una questione regolamentare ovviamente, difatti le MotoGP Factory hanno per regolamento il
congelamento dei motori. Niente stravolgimento del design o di altre parti
meccaniche riguardanti il propulsore quindi, e questo per una costruttore
come Ducati pone limiti importanti.
Inoltre i motori a disposizione per la MotoGP “tradizionale” sono 5 a
rotazione e che vengono omologati,
risultato intoccabili dopo l’omologazione.
La classe Open come ovvio non ha tutte queste limitazioni, i motori sono 12 e non sono congelati,
cosa che consente un ampio margine di
sviluppo. E quindi veniamo alla domanda cardine, perché una Ducati classe Open?. L’idea che in molti hanno è che il problema di Ducati sia il telaio, ma
questo è una mezza verità, perché come giustamente faceva notare l’ Ing. Dall’Igna il motore viene progettato in concomitanza con le esigenze del telaio della moto. Se quindi vuoi fare modifiche
importanti al telaio, lunghezza,
geometria e altro devi di conseguenza modificare
il motore.
Ecco in parole semplici le
motivazioni di una Ducati Open,
resta da capire se il vantaggio esiste o
meno, e perché. Intanto bisogna soffermarsi sulla Open ovvero le sue peculiarità, serbatoio da 24
litri di carburante, 9 motori ( non omologati n.d.a.), gomme dedicate oltre a centralina
e software made in Magneti Marelli e standard
per tutti i partecipanti. Le Open e
le MotoGP Factory sono molto
differenti quindi, e non è detto dunque che fare sviluppo su di una moto Open, poi consenta di trasferire i queste migliorie al 2015 su di una Factory. Pesi e misure potrebbero essere molti differenti, oltre ovviamente al
fatto di avere gomme diverse.
In una recente intervista Dall’Inga pone un termine alla decisione, ovvero
al termine di febbraio, quando si
svolgeranno gli ultimi test pre-season.
Potrebbe essere la risposta giusta o
i benefici equivalgono gli svantaggi?
Lo vedremo…
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