POCHE SPERANZE IN YAMAHA, COME PREVISTO AD AUSTIN HONDA DOMINA SUL GIRO E SUL PASSO.
Come al solito, se la classica dice una cosa, l’analisi dei tempi
riserva sempre qualche sorpresa, almeno solitamente è cosi ma, in questo caso
la realtà riserva poche sorprese, soprattutto per Yamaha.
Marc Marquez: Marc è un fulmine e non solo sul giro secco,
infatti il giovanissimo Rookie vola anche nel passo tenendo il 2’04 basso
costante, mettendolo virtualmente sul gradino più alto del podio. Le gare sono
sempre imprevedibili ma salvo eventi straordinari, Marquez questa vittoria la
ha già in pugno.
Dani Pedrosa: è il compagno di Marc l’unico in grado di
rompere le uova nel paniere al giovane campione Moto 2, Dani ha alla sua
portata il 2’04 basso. Anche se non era stato vicino al compagno sin dall’inizio,
adesso sembra aver risolto gran parte dei problemi delle prime libere. L’unico
problema per Dani è dunque lo scontro corpo a corpo, atteggiamento sportivo non
proprio nelle sue corde. Il fantino spagnolo ama le gare in fuga, e mal
digerisce la lotta serrata, un problema per Pedrosa, vista la grande attitudine del Rookie
alle sportellate.
Jorge Lorenzo: che Yamaha non trovasse nel tracciato texano,
le linee ideali per la propria M1, era previsto, certamente non si immaginava
un distacco cosi importante. Lorenzo è il più veloce in assoluto tolti i due
piloti Repsol, ma il passo per puntare alla vittoria non c’è, troppe curve
strette con ripartenze da bassa velocità per una moto come la Yamaha
dichiaratamente poco performante con il suo propulsore, gestibile certo, ma non dallo
spunto in eccezionale per potenza e accellerazione. Quindi come detto alla vigilia si lotta per i punti e il
gradino più basso del podio, Jorge comunque può contare su un 2’05 basso che
dovrebbe permettergli di prendere il massimo dei punti possibili qui concessi
dalla Repsol.
Stefan Bradl: sebbene più indietro, il tedesco, mostra che
la sua Honda RCV213V è apposto, e che lui è pronto alla lotta, il pilota del
team di Lucio Cecchinello mantiene un buon passo in 2’05 e mezzo rendendolo un
avversario pericoloso per Jorge e soprattutto per Crutchlow, l’inglese
non dimostra una gran passo ma che comunque ci ha abituato a metterci il
cuore in gara e potrebbe quindi sorprendere in positivo.
Il resto: Rossi fra tutti i Big è il più in difficoltà, come anche
lui stesso ha ammesso. Il Dottore non ha trovato la cura giusta per la sua M1,
che va detto non sembra più la moto maggiormente equilibrata di quelle in pista.
Valentino ha solo il Warm Up a disposizione per rimediare, ma sembra molto
attardato e questa non sembra essere una pista che riuscirà a digerire tanto
facilmente. Dovizioso da parte sua ci mette tutto quel che può e anche se non
ha un passo velocissimo potrebbe giocarsi la 5° posizione con Crutchlow e
chissà magari con il suo 2’06 di passo potrebbe anche spuntarla.
Aspettiamo dunque le ultime verifiche del Warm Up e poi
pronti a dare fuoco alle polveri…

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