IL QUARTETTO E’ IL SOLITO MA IL FINALE CAMBIA CON LAVERTY CHE NEL GIRO FINALE CHIUDE DAVANTI A TUTTI.
Una gara decisamente meno emozionante della prima la davanti,
con i soliti quattro dell’avemaria ne hanno più di tutti nel polso, con due RSV4
Aprilia, una BMW S1000RR e la ZX-10R Kawasaki. Dietro ai primi intanto si
scatena il pandemonio con Davide Giuliano, Davies e Fabrizio che si contendono le
posizioni dalla quarta alla settima con un Camier su Suzuki ancora sofferente
al ginocchio. I quattro del secondo gruppo si scambiano spesso la posizione con
staccate al limite e curve in parabolica in spazzolata col posteriore. Giuliano
sembra il più in palla del gruppetto anche se chiede molto alle sue gomme, cosa
che nel finale pagherà. A poco più di meta gara perdiamo Chaz Davies, stacca
forte alla variante della Roggia e perde l’anteriore finendo a terra e
chiudendo questo weekend sul circuito di Monza mai digerito. Alla fine le due
Aprilia di Giuliano e Fabrizio staccano Camier con una GSX-R 1000 non all’altezza
della concorrenza. Al traguardo Fabrizio sarà quinto per soli due decimi,
davanti al connazionale, una gara positiva per i due Italiani entrambi non
andati benissimo nei precedenti Round SBK.
Davanti a tutti i protagonisti di gara 1 sembrano
intenzionati a ripetere lo sprint finale, ma al contrario di prima i cambi di posizione
sono poco frequenti e viaggiano in un gruppetto unito, tentando di risparmiare
gli pneumatici e tenendosi d’occhio l’un l’altro. All’ultimo giro finalmente si
scatena la lotta con Laverty che precede Melandri e si difende ad ogni
staccata, mentre alle loro spalle Sykes cerca di infilare Guintoli. Alla Ascari
Sykes prova la staccata e riesce a passare il francese di Aprilia ma, è troppo
lungo e deve tirare dritto sulla variante. Rientrato in pista davanti a alla
moto numero cinquanta si pone il dubbio se la manovra sia o meno lecita o se
invece Tom dovesse restituire la posizione. Intanto Melandri le prova tutte ma
alla staccata della parabolica Laverty stavolta non sbaglia e non lascia spazio
alla BMW che finisce seconda al vicino traguardo.
Ducati N.P. “non pervenuta” l’aria del parco di Monza non
giova al povero Badovini ancora alle prese con i problemi della Panigale che
proprio non vuol saperne di dare una mano al suo pilota. Arriva dodicesimo a 0’35
secondi dai primi troppi anche per una gara no.
Ecco la classifica di arrivo per gara 2:
Monza -
FIM Superbike World Championship - Race 2
1. Eugene
Laverty (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 30'59.653
2. Marco
Melandri (BMW Motorrad GoldBet SBK) BMW S1000 RR 30'59.796
3. Tom
Sykes (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 31'00.378
4. Sylvain
Guintoli (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 31'01.272
5. Michel Fabrizio (Red Devils Roma) Aprilia
RSV4 Factory 31'09.618
6. Davide Giugliano (Althea Racing) Aprilia RSV4
Factory 31'09.719
7. Leon Camier (Fixi Crescent Suzuki) Suzuki
GSX-R1000 31'11.894
8. Loris Baz (Kawasaki Racing Team) Kawasaki
ZX-10R 31'29.424
9. Ayrton Badovini (Team Ducati Alstare) Ducati
1199 Panigale R 31'34.658
10. Max
Neukirchner (MR-Racing) Ducati 1199 Panigale R 31'41.410
11. Fabrizio Lai (Team Pedercini) Kawasaki
ZX-10R 31'52.232
12. Vittorio Iannuzzo (Grillini Dentalmatic SBK) BMW
S1000 RR 32'28.425
13. Federico Sandi (Team Pedercini) Kawasaki
ZX-10R 31'06.572
RT. Chaz
Davies (BMW Motorrad GoldBet SBK) BMW S1000 RR 19'01.771
RT. Jonathan
Rea (Pata Honda World Superbike) Honda CBR1000RR 11'20.596
RT. Kosuke
Akiyoshi (Pata Honda World Superbike) Honda CBR1000RR 7'06.643
RT. Mark
Aitchison (Team Effenbert Liberty Racing) Ducati 1098R 5'31.798
RT. Jules Cluzel (Fixi Crescent Suzuki) Suzuki
GSX-R1000 1'47.465
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