Le prove libere si trasformano in una sessione di qualifica tra Rossi e Lorenzo che si scambiano la prima posizione più volte con Rossi davanti per più di metà turno e scalzato solo all’ultimo giro.
Sarà l’aria del Mugello sarà il
grande tifo ma, Valentino Rossi qui
sembra rinato, il dottore domina la sessione delle libere insieme al suo
compagno, non lasciando mai le prime due posizioni. Mentre dietro di loro, è il
vuoto assoluto, in termini di tempo sul giro.
Alla vigilia Rossi non sembrava essere così carico, lo dimostrano
le dichiarazioni rilasciate dal suo Team, che parlavano di tanto lavoro da fare nei confronti dei diretti avversari della
Honda Repsol. Per questo motivo, c’è una certa sorpresa quando, dall’inizio
alla fine, Valentino attacca con un aggressività impressionante dando distacchi
notevoli agli inseguitori e avvicinato solo dal compagno di squadra Jorge.
Le FP2 ( free practice 2) si trasformano in una qualifica tra i due
piloti Yamaha, Jorge risponde a Rossi e Valentino si ripete, entrambi
siglano una impressionante sequela di giri sotto l’ 1’49.000, estasiando tutti
i fan Yamaha, soprattutto se si pensa a quanto successo solo due settimane fa a
Le Mans.
Dietro le due Yamaha intanto si
scatena un mezzo disastro, Pedrosa
arranca mestamente, Marquez cade paurosamente
a oltre 250 kmh, seguito a breve
distanza da Bradley Smith, con un high-side veramente brutto e violento
alle Casanova - Savelli. Il volo di Marc
tuttavia è il più spaventoso. Il giovane Spagnolo arriva alla staccata della Bucine, pinza forte
come suo solito ma, la moto si scompone
molto e porta il pilota sull’erba, a quel punto la caduta è inevitabile. Fortunatamente la moto si frappone tra il pilota
e il muretto probabilmente salvandogli la vita, alla staccata si arriva a oltre 340 km/h con le MotoGP, l’urto
sarebbe potuto essere ben peggiore dunque. Marc
molto scosso e sofferente viene portato
in clinica mobile, ma dopo pochi minuti viene comunicato il tanto atteso
proclamo, Marquez è scosso e dolorante
ma illeso.
Le libere del venerdì non sono
ancora finite e Ducati conferma,
quanto era comunque previsto un buon
feeling sul circuito Italiano, lo schermo dei tempi vede Hayden quarto e Iannone sesto, entrambi
molto lontani dal tempo dei primi ma comunque segnando un ottima prestazione. L’altra
faccia della medaglia tocca alle altre Desmosedici, con Dovizioso dolorante al collo per la caduta nella FP1 e Ben Spies
che non sembra ancora in grado di spingere molto in sella alla Ducati Pramac.
Andrea nonostante tutto chiude 7° e
sicuramente poteva essere davanti ai compagni senza quella caduta sull’asfalto
umido delle libere 1 del mattino, peccato.
Grande assente Dani Pedrosa, sempre molto staccato dai diretti
rivali Rossi e Lorenzo, Dani non sembra essere riuscito ad adattare la sua
RC213V al tracciato toscano, un po’ freddo per verità. Pedrosa
a fine turno chiude 5° staccato di ‘1.008 dalle Yamaha.Il sempre veloce Cul Crutchlow segue a ruota i due ufficiali
staccato di soli 0.297 millesimi. Come sempre l’Inglese è velocissimo sul
giro secco a dimostrazione che la Yamaha
Tech 3 non sia poi tanto distante tecnicamente dalle M1 ufficiali.
Se queste sono le premesse a
quella che sarà la gara di domenica, ci sarà veramente da divertirsi al GP d’Italia
sperando nel bel tempo e di ritrovare gli Italiani a lottare davanti a tutti.