24 maggio 2013

MOTOGP: CRUTCHLOW CROCEVIA TRA YAMAHA E SUZUKI

Carl Crutchlow Team Tech 3 - Podio Le Mans 2013

SONO IN MOLTI A VEDERE CHE IL RAPPORTO TRA CRUTHCLOW E YAMAHA NON STA ANDANDO DA NESSUNA PARTE E ALLORA SUZUKI SI POTREBBE FARE AVANTI.


È ormai cosa comune che si parli di 2014 mentre siamo all’inizio del campionato 2013. E questo è, un bene e un male, per diverse ragioni. Che il pilota inglese, Carl Crutchlow, non sia entusiasta del trattamento che riceve da Yamaha non è un mistero, certo è che sentire del possibile approdo di Pol Espargaro al suo posto, Smith a un contratto biennale, non mette Carl di buon umore. Il pilota inglese sulla carta non è un fenomeno assoluto, il proprio miglior risultato è stato quello di Le Mans, con il secondo posto in gara e due terzo posto nel 2012. Poco, per un pilota che è da tre anni in sella alla Yamaha, e questo ai vertici aziendali non sfugge. A Crutchlow non manca certo la velocità, purtroppo in gara fatica a mantenere il ritmo, come dimostrano i risultati del 2012, con un Dovizioso che l’ha surclassato in ogni gara in pratica. L’inglese è un ottimo pilota, ma va da se che la mancanza di risultati, per il momento, gli preclude il salto su una Yamaha ufficiale che comunque vede un Rossi con contratto fino alla fine del 2014.


L’alternativa potrebbe essere la Suzuki, con la casa di Hamamatsu che rientrerà nel 2014, potrebbe esserci un accordo, anche se la lista dei candidati sembra essere contro l’inglese. Spies è da tempo nel mirino di Suzuki con la quale ha anche vinto il campionato AMA superbike, un posto per cui è già in corsa anche il francese Randy de Puniet, che in questi giorni è in Giappone per dei test sulla nipponica. Non ci sono certezze ovviamente, e i posti in sella sono e rimangono due per il momento. Altro fatto rilevante, sono le intenzioni del manager, l’ormai certo Davide Brivio, potrebbe essere intenzionato a dare la seconda moto a un Italiano, uno come Iannone che, guarda caso ha il contratto in scadenza a fine del 2013; e poi c’è Pasini che, nonostante quest’anno sia in difficoltà con una Moto2 non sempre all’altezza, rimane uno dei migliori talenti italiani.  

Curl quest’anno ha, la cosi detta spada di Damocle sulla testa, l’imperativo è fare risultati e non sarebbe male anche smettere di lamentarsi nei confronti dell’azienda. Il carattere nostrano dell’Inglese gli ha già precluso lo scorso anno l’approdo in Ducati e, continuare su questa linea, non farà che peggiorare una situazione già precaria. La conclusione ideale sarebbe che Carl rimanesse in Tech 3 o andasse in Suzuki, soluzione migliore per il pilota, che comunque va forte e merita una sella in MotoGP, inoltre il futuro di Crutchlow è importante anche per lo sport del motociclismo che di personaggi come l’inglese ha un immenso bisogno.

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