![]() | |
http://www.cycleworld.com/olgallery/91501/91522 |
MENTRE LE CRT SEMBRANO DESTINATE ALLA PREMATURA ESTINZIONE, PER IL 2014 POTREBBE ESSERCI IL RITORNO DI SUZUKI IN MOTOGP
Mentre Honda conferma la sua
MotoGP low-cost e Yamaha il motore clienti, la Suzuki continua lo sviluppo
della sua nuova creatura hi–tech, di certo o meglio di quasi certo, c’è l’architettura
del propulsore, passato dalla V al quattro in linea e con scoppi irregolari
come la Yamaha M1. La forma molto più slanciata della moto fa intuire il molto
lavoro svolto intorno al motore e sui componenti cambio e frizione, tra cui si
vocifera vi sia anche il cambio super veloce, ora solo appannaggio Honda, e
soluzioni interessanti sul retrotreno, come il passaggio catena interno al
forcellone.
Tanti dettagli e poche certezze
dunque, resta la certezza e l’ansia per quella decisione del CEO Dorna, di
mantenere una linea irremovibile per l’accesso di Suzuki, imponendo l’inserimento
della struttura attraverso un team già esistente, che ovviamente altro non può
essere che una squadra CRT. Una strana linea quella sostenuta da Carmelo
Ezpeleta che certamente non è sopraffatto dall’ingente afflusso di nuove case
costruttrici ma, piuttosto dall’impoverimento della classe regina. Tutto per
tutelare qualche occulto interesse dunque? Sicuramente l’intento non è certo quello
di tutelare i team CRT, esperimento fallimentare e puramente palliativo.
Intanto Suzuki continua il lavoro
non solo sul prototipo, ma anche sulla squadra, con pilota e Team manager, per le
cui sempre informate voci, vedrebbero vicino Ben Spies come pilota, che con Hamamatsu
ha un rapporto di lunga data e il manager italiano Davide Brivio, che dice: “ci
sono stati dei contatti ma niente di definito” per la guida del Team. Le voci
tali rimangono ma, il tempo scorre e le risposte arriveranno, intanto dai test,
che sono dati ormai certi da giugno in Europa, portando il prototipo a svelarsi
e confrontarsi con le altre MotoGP, e la maggiore speranza piuttosto, di non
assistere ad un rinvio del rientro casa giapponese, che dal 2014 potrebbe dilungarsi
in un futuro da definire, con il sistema MotoGP che oggi più che mai necessita
di ossigeno per tornare a essere la massima espressione del moto sport, e non solo
un giocattolo in mano a Honda e Yamaha.
Nessun commento:
Posta un commento