Il Gp d’Italia del Mugello, non è stato così eccezionale per Ducati. Dovizioso ne è consapevole ma questo è l’attuale potenziale della Desmosedici.
Poteva essere se non una svolta, ma almeno un inizio, una prova che il tempo trascorso, ormai due anni e passa
avessero dato alla Desmosedici la possibilità di avvicinarsi alla concorrenza.
Il Mugello sembra essere l’ultima conferma che questo passo in avanti, tanto
cercato, resta lontano. Lo conferma Dovizioso con le sue parole: “Meglio di
cosi non potevamo andare,… questo attualmente è il nostro potenziale”, parole
pronunciate col sorriso, ma forse non con tanta serenità.
I risultati appaiono, diciamo
buoni, parliamo di un quinto e sesto posto infondo, per la coppia Dovizioso e
Hayden. Ma un analisi più approfondita dice qualcosa di molto diverso; il primo
punto è senza dubbio proprio la posizione, ciò che non dovrebbe sfuggire è che
in gara, purtroppo o per fortuna, due dei grandi protagonisti sono stati
eliminati, Marc Marquez dal proprio errore e Valentino Rossi dalla sfortuna ( chiamata
Bautista ) che sembra perseguitarlo sempre più spesso in questo 2013. I tempi
tuttavia sono un fatto oggettivo, e se in qualifica il Dovi ha fatto un gran
giro, in gara i sempre presenti problemi hanno ancora una volta fermato l’avanzata
delle due Desmosedici.
Andrea riassume il solito punto,
alla domanda; quali miglioramenti servono per migliorare su questa moto?
Riassunto così: “è un discorso un po’ troppo lungo, non c’è un unico problema. Il fatto è che ci sono tanti piccoli problemi sulla moto, difficoltà di andare alla corda, mantenere la linea, il pompaggio che rende la moto molto fisica e vari altri limiti che tutti insieme si traducono in quel secondo di ritardo dagl’ altri ”. Andrea Dovizioso ai microfoni Mediaset di Grand Prix nel dopo Gara.
Le sue parole se pur con il
sorriso sulle labbra, sono comunque il sintomo che il tanto atteso passo avanti
non c’è stato e continua a sfuggire inesorabilmente dalle mani degli Ingegneri
di Borgo Panigale. L’evoluzione di telaio e qualche nuovo componente per il
motore, era prevista dopo i test di Jerez. I test ci sono stati, l’evoluzione
sulle desmosedici, no, segno che lo sviluppo fatto non ha sortito gli effetti
sperati e quindi è tutto rimandato a data da definire.
La cosa che attualmente è
maggiormente evidente, è la tranquillità con cui si affrontano queste evidenti
difficoltà, si lavora ma senza perdere la testa, concentrati sugli obbiettivi
ma senza eccessiva foga. Uno scenario ben diverso da quanto visto negli ultimi
due anni, quando era Rossi in sella alla Ducati. Forse il principale incubo all’ora
era il dover fare risultato ad ogni costo, e la mancanza di tali risultati era
senza dubbio deleteria. Il punto adesso è se la mancanza di pressione sui
risultati messi in mostra fin’ora non sia altrettanto pericolosa,… insomma vale
il detto; “chi va piano, va sano e va lontano,… ma non arriva mai!”